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Giovedì, 21 Novembre 2024
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Caro ragazzo

Caro ragazzo, vedo quanto grande è il tuo disagio e ne soffro. Non riesco a capire perché non accetti la mia mano tesa, ma soprattutto perché non lasci che ti parli. Questa tua sofferenza unita alla mia capacità di recarti aiuto, mi umilia.

Forse è per questo che ho deciso di scriverti. Non so se troverai il tempo per leggere queste parole, preso come sei da tante cose. Un consiglio: non dare peso a tutto. Ad ognuno di noi è concesso uno spazio entro cui dobbiamo muoverci. Forzarne i confini ci può danneggiare. Se la giornata è uggiosa, domani ci sarà il sole. Se non riesci a vedere la partita oggi, non cruccianti. In fondo è solo un falso problema. Sicuramente la tua esistenza si arricchirà di una nuova esperienza. L'importante è non oziare.

Vedi, la nostra vita è come un film stampato sulla pellicola del tempo. Ognuno di noi è spettatore e protagonista insieme. La società nella quale viviamo è il palcoscenico dove la storia si svolge e il nostro prossimo, le comparse. Ma, ognuno di noi, oltre che protagonista, è anche il regista della propria storia. Quindi è importante non solo non oziare, ma anche saper scegliere.

Alla fine del film non ci è concesso fare ritocchi o aggiustamenti e tanto meno rivedere le scene. Ci è concesso, però, di vedere in diretta la nostra opera.

Sta a noi decidere quale scena inserire, essendo noi, oltre che protagonisti registi.

Attento, però. Troppe partite potrebbero inflazionare la storia, renderla noiosa. L'essere ripetitivi stanca. La varietà arricchisce. Ecco perché potrebbe essere un falso problema volere a tutti i costi inserire la partita.

Certo, per un giovane regista è difficile la scelta… Tanto è il materiale a disposizione e tutto molto allettante.

Un regista attento trova, però, sempre la misura giusta: basta volerlo. Ricorda, la cosa importante, per la buona riuscita, è la scelta. Essa deve essere sempre ponderata, mai affrettata.

Nessun flashback ci è concesso. Una volta incisa la pellicola, nulla potrà modificarla. Nessun montaggio o manipolazione è più possibile.

Bisogna quindi avere in mente dei modelli ben precisi e chiari, per poter prendere decisioni altrettanto chiare e precise. Gli esempi non mancano nella filmoteca dell'umanità.

Una infinità di ottimi registi ci hanno preceduto. Molti di questi hanno lasciato opere eterne a nostra disposizione. Basta operare una scelta oculata e seguirne le orme, naturalmente dando sfogo alla nostra creatività. Ma non voglio farti una predica. La mia è solo una constatazione.

Scrivo le cose così come mi vengono in mente e non correggo mai nulla. Adesso sto pensando: chissà se potrò vedere scritta la parola fine sul mio film, sulla mia storia, quando essa sarà terminata, e questo ho scritto.

Ma che razza di regista-protagonista sono io, se non mi sarà permesso di scrivere la parola “fine” all'unica storia tutta mia e solo mia?

A pensarci bene, non ha alcuna importanza scrivere questa parola. La storia finisce “lì”, comunque vada registrata. Giusto, potevo pensarci prima, no?

Non credere che mi sia distratto. Ti vedo e ti osservo. So che sei in difficoltà. Ascoltami.

Migliaia di altri ragazzi della tua età hanno gli stessi problemi: non sei solo. Anche io alla tua età avevo gli stessi problemi, o meglio, problemi dello stesso genere.

Sì, sono tanti, e tutti di difficile soluzione. So anche questo, ma le energie che hai a disposizione sono sufficienti. Vedrai, con un pizzico di fortuna, e con il massimo impegno, tutto si risolverà.

Certo non è facile passare indenni fra tanto marciume… Droga, mass media, inquinamento di ogni genere, assenza totale di valori spirituali, rumori che annullano il pensiero, venduti come musica che allieta lo spirito. Esaltazione del nulla. Annullamento della creatività. Appiattimento dell'amore. Venditori di falsi paradisi. Genitori che odiano e abbandonano i figli. Figli che non amano i genitori. E tanti altri veleni serviti come pillole di progresso e di benessere. E non parliamo poi dei ritmi forsennati dei nostri tempi.

Capisco quanto sia difficile per te la ricerca, caro ragazzo. Quanto sia faticosa la scelta delle luci per la tua storia.

Certamente, per noi registi di una certa età, le cose erano più favorevoli, meno faticose.

Bisogna riconoscere che vi è una sostanziale differenza fra la nostra e la vostra giovinezza.

La mia generazione aveva meno problemi di quanto possa averne un giovane di oggi. Mi spiego. I guai c'erano, e come, ma era sconosciuto il cancro della politica (così come si fa attualmente), dei partiti, dei sindacati, delle sette, dei mass media, della pubblicità, della droga, e, perché no, delle discoteche. La mia generazione viveva nella semplicità. Non vi era competizione. Le esigenze erano ridotte all'essenziale. Il consumismo era una parola sconosciuta. La miseria imperava, la faceva da padrona. A noi ci salvavano i profumi. Sì, allora ogni fiore aveva il suo profumo. E il profumo dava un senso di benessere e metteva in relazione il corpo e lo spirito con la natura. Trasmetteva una pace interiore e induceva alla calma. Era facile distinguere una rosa da un garofano o una pera da una mela senza vederli, bastava il loro profumo.

Vivevamo in cieli più tersi, ci drogavamo d'amore, di fatica, di piccole conquiste quotidiane che ci riempivano di felicità.

Il focolare era il centro di aggregazione della famiglia, la fucina del sapere. La scuola della vita. Qui venivano forgiate le nostre menti, qui ci venivano indicate, senza imporle, le strade da seguire. Qui nascevano le scene migliori per la nostra storia.

Avevamo certezza delle nostre scene perché avevamo l'approvazione dei migliori critici: i nostri genitori.

Per noi tutto era più facile, non v'è dubbio alcuno.

La scuola era il luogo dell'apprendimento e dello studio. Per i professori, il luogo dell'insegnamento: non v'era un tempo per lo sciopero. Nessuno sognava di impedirci l'ingresso a scuola per fare sciopero. Nessuna televisione violentava il nostro modo di pensare. La nostra fantasia galoppava libera sui libri e la nostra sete di sapere veniva soddisfatta con amore nella scuola. E anche nella chiesa (allora veramente impegnata con i credenti e non solo con loro), e nella famiglia dai nostri genitori, per quanto potevano.

Certo avevamo meno esigenze e questo per noi era un vantaggio che, anche oggi, forse ci dà una mano.

Abbiamo conosciuto la fame, la fatica, il dolore, a volte l'umiliazione. Per questo le nostre storie sono tutte in bianco e nero. Mancano del colore. Ma non per questo sono meno belle.

Forse ai tuoi occhi appariranno modeste, perché manca il colore. Ma ti scongiuro, caro ragazzo, di esaminarle con una dose di grande umiltà. Troverai tanti temi per la tua storia che ti auguro la più colorata possibile.

Vedi, ragazzo, il tempo ha valori diversi a seconda dei periodi ed il suo prezzo è stabilito da noi, dalla società che lo misura. Sarà, perciò, di volta in volta “denaro”, o merce di nessun pregio. Perciò, devi essere tu a stabilirlo perché tu sei il regista. Quindi devi dettare le regole non subirle.

Ogni tempo ha le sue regole e impone vantaggi o svantaggi. Sta a noi saperlo domare.

L'uomo cammina nel tempo ed il tempo cerca di forgiarlo a suo piacimento. Per governarlo, bisogna imporgli la nostra volontà. La tua volontà.

Certo la cosa non è facile e richiede una elevata dose di carattere e capacità non comuni. Tutte cose che però tu possiedi.

È vero che la società nella quale hai avuto il tuo spazio non è troppo tenera con i giovani (in teoria non lo è mai stata), ma in questo particolare momento è di una violenza inaudita, lo riconosco. Ma anche le tue energie hanno la forza più che sufficiente per poter annullare qualsiasi violenza. Ricordalo!

Questa società ha distrutto i valori del lavoro, della solidarietà, della sofferenza…, della verità, della purezza e dello slancio giovanile. Ha imposto ritmi deleteri che non lasciano spazi alla riflessione. Ha distrutto l'amore dell'uomo per l'uomo. In una parola ha appiattito i sentimenti e generato l'odio. Ma tu non disperare.

Anzi, se sofferente e dolente si fa nella ricerca il tuo affanno, rallegrati: è il segno della ripresa. Tieni duro. Solo così potrai filmare le scene più difficili.

Il respiro lungo della speranza ti indicherà il sentiero della verità. Sarai tu, con le mani della pazienza, ad inerpicarti con sicurezza, per aspri e tortuosi passaggi, fino alla meta. Sii forte e le cime più superbe saranno rese docili dal tuo passo sicuro sulla strada delle certezze. Ma attento, non mollare mai. E quand'anche avessi raggiunto la cima, ricorda: non adagiarti su di essa. La Verità non è ancora tua.

Sulle cime ti attende un'insidia che tesse tele molto più intricate di quelle del ragno e della gramigna. Un'insidia che si chiama superbia. Quando crederai di essere arrivato e di possedere la certezza, immancabilmente te la sentirai addosso come un vestito fatto su misura. Si farà preferire a tutti gli altri del tuo guardaroba. Farà di tutto per farti sentire felice, ma soprattutto grande. Ti farà sognare di volare, di camminare sulla testa dei tuoi simili, per renderti ancora più potente e forte fino a farti credere di essere l'unico immortale tra gli uomini. Tu vigila. Non cadere nella trappola. Non farti confondere dal profumo della superbia e della certezza. Esse cercheranno di farti vivere in un mondo dove non percepirai più il dolore… e ti faranno credere di essere eterno e infallibile. Tutto falso. Sei solamente cieco e sordo e perciò non sei in grado né di vedere né di sentire. Usa le tue energie migliori. Medita su storie semplici in bianco e nero. Ricorda. La superbia ti allontana dalla verità e deturpa la tua storia.

Non basta raggiungere la vetta, come vedi, bisogna saperci stare. Un consiglio voglio darti, se lo accetti. Sulla vetta si sta bene solo quando si riesce a rimanere ancorati alle radici dell'umiltà. È cosa non facile, quando si indossa il vestito della “sufficienza”, ma è indispensabile per dare alla tua storia quella patina di verità che la rende vera e gradevole a tutti.

Comunque non perderti d'animo. Non lasciare mai posto allo scoraggiamento, nei tuoi pensieri.

Nell'affanno, fai una pausa. Rifletti. Non essere impulsivo. Lascia che il respiro della speranza si faccia ancora più profondo, soprattutto nel dolore. Sono questi i momenti in cui bisogna esercitare la maggiore attenzione. È qui che la ricerca e la costruzione della storia si fa difficile. Certo potrai cadere e farti anche male. Inciampare è possibile e anche facile. Riprendere il cammino arduo e faticoso, ma non è la fine. È solo un incidente nel percorso della traiettoria della nostra esistenza.

Questo è il momento in cui bisogna dare fondo a tutte le nostre energie migliori. “Per aspera ad astra”, le cose difficili si raggiungono passando attraverso le difficoltà, dicevano i romani. Costruisci la tua storia, giorno per giorno, con lo sguardo sempre teso alla meta.

Vedi la cima di quell'albero vicino a te? Ebbene potrebbe starsene tranquilla ed in pace lassù, ma non è così. Un leggero venticello non le dà tregua. Essa è continuamente agitata.

Forse il vento vuole scuotere la sua superbia, il suo modo di guardare “con sufficienza” tutto ciò che le sta sotto. Chissà che il vento non voglia indurre la cima dell'albero a pensare? Forse il vento vuole farle capire che il suo starealto è merito di tutto l'albero, radici comprese, ed anche di tutto ciò che vive e vegeta intorno.

Quanto è complessa la verità, caro ragazzo. Quanto è difficile da raggiungere. Stare in vetta è più faticoso di quanto non si pensi.

A volte, più ci avviciniamo alla verità, più essa si allontana da noi. Dobbiamo essere sempre vigili e attenti. È bene dubitare sempre delle nostre certezze. Potrebbero luccicare solo perché avvolte da una patina di superbia.

Tu capisci che una storia così, anche se colorata e lucente, ha poco valore, anzi nessuno. E allora meglio una storia semplice in bianco e nero. È più vera e più reale.

Caro ragazzo, fa sì che la tua storia sia il più colorata possibile, ma anche la più sana e giusta, la più leale e onesta. E questo, prima di tutto per te, ché sei l'artefice delle scene, e poi per il rispetto al luogo ove operi, e poi ancora per le comparse che insieme a te percorrono l'avventura della vita.

Il mio augurio è che la tua storia possa essere di esempio per i posteri e di sprone per noi, che assieme a te, percorriamo questi spazi che il destino ci ha concessi.


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Aggiornamento pagina: 10/05/2008
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