Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici di sessione, con la sola finalità di permettere la normale navigazione delle pagine web. Non vengono utilizzati cookie di profilazione o tracciamento. Informativa Cookie

Giovedì, 21 Novembre 2024
Impostazioni di visualizzazione: 

www.gabrieleortu.it – Copyright © Gabriele Ortu, tutti i diritti riservati

Raccolte di Gabriele Ortu

Perché sento il bisogno di scrivere e perché scrivo in sardo ed in italiano? Più di una volta mi sono posto questa domanda e ho cercato di trovare dentro di me la risposta. Da piccolo avrei voluto studiare, ma i miei genitori non avevano la possibilità di mantenermi agli studi essendo la nostra una famiglia numerosa. I miei sogni di ragazzo erano sempre grandi biblioteche e infiniti scaffali di libri, tutte cose che non potevo avere. L’Università era un luogo inaccessibile. Poi c’era il lavoro e la famiglia e pochi erano gli spazi a disposizione, ma con il “quiescere”, gli spazi si sono dilatati e, restio come sono alle panchine delle piazze, cerco ora di dare sfogo a quel bisogno che avevo da bambino e che non ho potuto realizzare allora.

Sento un bisogno incontenibile di sapere e questo mi sprona continuamente a leggere (leggo di tutto) e a scrivere.

Per quanto riguarda le poesie le scrivevo anche da ragazzo (mio nonno e mio padre poetavano anch’essi), ma l’impulso a farle conoscere me lo ha dato il grande Marcello Serra al quale diedi una poesia per avere un parere: ricordo ancora la sua meraviglia per quella poesia: “Sera a Sant’Antioco”. Mi segnalò al Presidente del Solstitium, Associazione Letteraria di cui ancora oggi faccio parte.

Per quanto riguarda la lingua sarda la spinta la ebbi dal fatto stesso che non sapevo scriverlo e questo mi dava un enorme fastidio tutte le volte che mi accingevo a farlo. Mi rivolsi al compianto Faustino Onnis che mi consigliò una vecchia grammatica sardo campidanese de su sacerdotu Dott. Giuanni Rossi de Casteddu imprentada de A. Timon 1864. Ottima grammatica (introvabile), per chi vuole studiare la lingua sarda. Ho studiato il sardo campidanese come da ragazzo studiavo il latino. Conoscevo bene il mio dialetto avendolo, come tutti i ragazzi, appreso dalla viva voce di mia madre e di mio padre e in “sa scola de su stradoni” del mio paese. Purtroppo non lo si scriveva e a scuola era proibito anche parlarlo. Provo una enorme sofferenza quando leggo articoli in sardo sui giornali o in molti siti che si trovano in internet e che si interessano de sa limba. Sarebbe molto meglio se non lo facessero…

Le raccolte

  • In terra d’Ichnusa
    In Terra d’Ichnusa è nata per raccogliere le poesie da me pubblicate in varie antologie e riviste fino al 1998. Pertanto la raccolta non segue un unico filo, ma spazia e tocca vari problemi della nostra esistenza, anche perché molte di queste poesie sono nate dall’esigenza di seguire un tema per mandarle a concorsi letterari di poesia.
  • Camminando
    “Camminando” è un breve silloge di 35 poesie stampata in sole 25 copie e distribuita a parenti ed amici, oggi praticamente introvabile.
  • Contus de Biddascarescia
    “Contus de Biddascarescia” (in attesa di pubblicazione) è una raccolta di racconti in lingua sarda campidanese molti dei quali sono stati premiati in vari concorsi letterari dell’Isola. Oggi, grazie a mezzi moderni come la scrittura, i registratori ed i computer, si può conservare tutto…; ma se nessuno conserva “su connotu” allora questo andrà comunque inesorabilmente perso, insieme alla storia ed alla cultura della gente della nostra terra: ecco il perché di questa raccolta.

Potete lasciare un messaggio, un commento, un parere nel [6] Libro ospiti, o scrivermi una [5] @Email.

Come ottenerle?

Per avere informazioni su come reperire il volume contattare direttamente l’autore ai riferimenti riportati nella pagina dei [4] Contatti.

www.gabrieleortu.it – Copyright © Gabriele Ortu, tutti i diritti riservati


Aggiornamento pagina: 02/09/2007
Copyright © 2007-2024 Gabriele Ortu

Menù rapido informazioni