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Mercoledì, 16 Ottobre 2024
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Haiku

La povertà
è una donna vestita
di solo stracci.

Dorme la foglia.
Sul letto d’autunno
coltre di terra.

L’alba ridesta
l’illusione dei sogni:
la realtà.

Taglia il traguardo,
quando Achille si volta,
lenta lumaca.

“Mi pulsa il cuore”.
Dice a noi la medusa
senza parlare.

Se più non parla,
ha perso le parole:
un libro chiuso.

Torna sui passi
per trovare i ricordi
Il vecchio stanco.

Morto Dicembre,
di quest’anno non resta
nemmeno un giorno.

Capelli bianchi:
accanto al focolare,
la solitudine.

La gravità
era un frutto maturo:
la mela in testa.

Nessuno chiude,
alla morte sovrana,
la porta in faccia.

L’urlo del merlo
si spense nella siepe
di fumo e fuoco.

Seminatore.
Gabbiani in volo aspettano
vermi di terra.

L’attimo colto.
Il saettar d’un lampo
produce l’haiku.

Rompe il silenzio
uno sfregare d’ali:
frinisce un grillo.

Un merlo nero
sull’arato saltella:
pasto sicuro.

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