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Gabriele Ortu
poesie e altri scritti
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Haiku
La povertà
è una donna vestita
di solo stracci.
Dorme la foglia.
Sul letto d’autunno
coltre di terra.
L’alba ridesta
l’illusione dei sogni:
la realtà.
Taglia il traguardo,
quando Achille si volta,
lenta lumaca.
“Mi pulsa il cuore”.
Dice a noi la medusa
senza parlare.
Se più non parla,
ha perso le parole:
un libro chiuso.
Torna sui passi
per trovare i ricordi
Il vecchio stanco.
Morto Dicembre,
di quest’anno non resta
nemmeno un giorno.
Capelli bianchi:
accanto al focolare,
la solitudine.
La gravità
era un frutto maturo:
la mela in testa.
Nessuno chiude,
alla morte sovrana,
la porta in faccia.
L’urlo del merlo
si spense nella siepe
di fumo e fuoco.
Seminatore.
Gabbiani in volo aspettano
vermi di terra.
L’attimo colto.
Il saettar d’un lampo
produce l’haiku.
Rompe il silenzio
uno sfregare d’ali:
frinisce un grillo.
Un merlo nero
sull’arato saltella:
pasto sicuro.